E se volessi cambiare la tua vita professionale?
Molte persone non si sentono pienamente o per nulla soddisfatte dell’attività lavorativa che svolgono. Nel tempo si fa strada la prospettiva del cambiamento che può essere un desiderio di cambiare attività professionale o di cambiare azienda oppure si sente la necessità di ampliare le proprie competenze per migliorare la posizione attuale.
Il cambiamento non è certo facile, molti sono i timori che minano la presa di decisione e la conseguente azione. Affrontare il “nuovo” inesplorato è un atto coraggioso che richiede molto investimento.
E allora cosa fare per mettere in atto il cambiamento? Un percorso che può essere utile a tal fine è quello di intraprendere un bilancio di competenze.
Cos’è il Bilancio di Competenze
E’ un percorso facilitato da un consulente di orientamento che permette un’ analisi delle proprie competenze e conoscenze maturate attraverso le esperienze lavorative e formative. Partendo dal risultato di questa analisi possiamo definire un nuovo obiettivo professionale e/o formativo e un piano di azione per raggiungerlo.
Quindi la sua finalità è quella di arrivare a definire un progetto professionale e/o formativo che sia coerente e compatibile con le caratteristiche della persona e realizzabile nel contesto di riferimento.
Le persone che intraprendono questo percorso, oltre ad aver maturato alcuni anni di esperienza lavorativa per poter valutare le competenze acquisite, dovranno essere motivate a riflettere su sé stesse.
Possiamo quindi suddividere il Bilancio di competenze in tre fasi;
1. Focus sulla persona
Nell’intraprendere un bilancio di competenze come prima cosa si devono identificare gli elementi che hanno innescato il processo di cambiamento. Quindi si può iniziare ad approfondire la conoscenza personale, analizzando la storia professionale e formativa. Si aiuterà la persona a far emergere i propri interessi, i propri valori, le proprie motivazioni, gli stili di pensiero, le attitudini, i punti di forza e quelli da migliorare.
Un analisi dettagliata di ogni singola attività lavorativa metterà maggiormente a fuoco le conoscenze professionali, le competenze tecniche e quelle trasversali.
Compito dell’esperto è quello di facilitare l’intero processo di analisi. Lo strumento fondamentale è il colloquio attraverso il quale si esprime la relazione di aiuto. L’attività di colloquio viene generalmente supportata da strumenti di autovalutazione, schede e griglie che favoriscono la ricostruzione delle esperienze personali e lavorative.
Dopo questo momento di riflessione e autoanalisi spesso la persona inizia ad avere una maggiore chiarezza delle sue potenzialità e dei suoi interessi e quindi inizia a delineare degli obiettivi possibili. E’ un momento a mio avviso che porta in sé meraviglia e stupore perché è come se si diradasse una nebbia che non faceva vedere chiaramente qualcosa che c’era già, un interesse tenuto da parte o un sogno che non si osava concretizzare.
Se invece ancora la persona fatica a definire un progetto professionale allora assieme al consulente vaglierà quelle professioni che sono in linea con le sue caratteristiche, interessi e competenze, fino a trovare delle possibili strade.
2. Fotografia del contesto
E’ una fase esplorativa, nella quale dopo aver identificato dei possibili obiettivi professionali o di sviluppo, con l’aiuto del consulente si verifica la realizzabilità: la strada ipotizzata è realistica e praticabile?
In questa fase si dovranno raccogliere informazioni e approfondire per ogni professione presa in considerazione le attività che si fanno, i requisiti richiesti sia in termini di conoscenze, di competenze e di caratteristiche di personalità e soprattutto se tale professione è richiesta nel mercato di riferimento.
Per fare questo, la persona potrà avvalersi dei repertori professionali regionali, dell’atlante del lavoro, e di altre fonti, o/e potrà prendere contatti e intervistare persone che lavorano nelle professioni ambite.
A questo punto si dovranno confrontare le proprie risorse rispetto a quello che è richiesto per il lavoro desiderato. Se ci sarà un gap, allora si dovrà prevedere delle azioni di formazione o di esperienza sul campo per colmare questo divario.
Definizione dell’obiettivo e Piano d’azione
Ed eccoci alla fine del nostro percorso dove definito l’obiettivo si dovrà redigere un piano di azione per poterlo raggiungere. Assieme al consulente si identificheranno i passi da fare, le priorità e i tempi di attuazione, si suddividerà l’obiettivo ultimo in obiettivi più piccoli in riferimento alle azioni che identificheremo essere prioritarie.
E’ un viaggio che ti permette di mettere in ordine gli elementi che ti caratterizzano in modo da avere una maggior chiarezza del valore che puoi apportare alla tua vita professionale.