In terza media i ragazzi devono maturare la scelta della scuola superiore. La decisione che alla fine prenderanno deve essere frutto di un percorso di ricerca di informazioni, di conoscenza di se stessi ed infine di sintesi dei vari elementi. Non si può decidere all’ultimo momento in modo superficiale e non può essere il risultato di un’intuizione improvvisa.
Ma la scelta spetta ai ragazzi o ai genitori?
Il ragazzo è protagonista della scelta mentre i genitori dovrebbero supportare i figli nelle riflessioni aiutandoli a scegliere con metodo. Infatti sebbene siano i ragazzi i protagonisti della scelta, spesso sono confusi e non riescono riordinare le informazioni.
Le difficoltà che incontrano i ragazzi nel fare questa scelta sono molteplici. Da una parte non hanno ancora delineato un concetto di sé definito, sono in continuo cambiamento fisico e intellettivo e quindi è difficile pensare realisticamente a cosa faranno da grandi. Possono avere dei sogni e delle mete ma queste non sono sempre frutto di conoscenza approfondita. Infatti spesso ci sono delle discrepanze tra l’immagine reale e quella ideale di sé. Dall’altra si trovano davanti a numerosi indirizzi scolastici e ad una grande quantità di informazioni che possono indurli in confusione perché non sanno come valutarle. Infine non sempre hanno una sufficiente conoscenza del processo decisionale.
Quindi cosa possono fare i genitori per supportare i figli nella scelta?
I genitori devono accompagnare i figli in un clima di fiducia, che favorisca un atteggiamento di ricerca e dialogo al fine di supportarli in ogni tappa del processo decisionale. Inoltre supporteranno il figlio nelle varie fasi di questo percorso di scelta in modo da stimolarlo a riflettere, aiutandolo a dipanare dubbi e incertezze e a gestire l’ansia che comunemente accompagna le scelte.
Quindi in pratica:
- si può cominciare ad analizzare assieme i desideri espressi dal figlio in relazione alla scelta futura per incoraggiarlo ad una riflessione sulle proprie caratteristiche personali (capacità, desideri, interessi, limiti e i punti di forza)
- ricercare informazioni sulle scuole, accompagnarli alle scuole aperte
- aiutarli ad analizzare ed elaborare le informazioni
- tenere in debita considerazione il consiglio orientativo degli insegnanti
- ed in ultimo farli valutare se la scuola scelta sia adeguata alle loro capacità, ai loro interessi, quali sbocchi offra, sondando la loro motivazione e considerando se questa sia proporzionata allo sforzo che la scuola richiede.
…. e cosa non dovrebbero fare
I genitori non dovrebbero decide per i figli.
Spesso i genitori condizionano o si sostituiscono nella scelta pensando di trasferire sui figi i desideri e le aspirazioni personali. Quindi sperano che il figlio possa realizzare quei sogni che avevano loro e che non hanno potuto realizzare, oppure pensano che i figli dovrebbero seguire le tradizioni di famiglia facendo quella professione che da generazioni caratterizza la loro famiglia.
Altre volte è convinzione del genitore che il ragazzo sia troppo immaturo per prendere una decisione che potrebbe influire sul suo futuro. Ma sono fermamente convinta che se supportati nel giusto modo i ragazzi di terza media possano arrivare ad una buona decisione.
Un altro errore al quale si può andare incontro è quello di indirizzare il figlio in corsi di studi che ritengono più prestigiosi o più adeguati per un lavoro futuro senza tener conto degli interessi o delle capacità del proprio figlio. Teniamo conto che il mercato del lavoro è così repentino nei cambiamenti che nascono nuove figure professionali nel giro di pochi anni e che quindi non possiamo saper quali saranno le richieste future, oltre al fatto che per un ragazzo studiare in una scuola di non interesse è demotivante e demoralizzante.
Inoltre la scelta della scuola non dovrebbe essere influita da pregiudizi verso alcuni indirizzi formativi. E’ bene andare ad informarsi visitando le scuole e valutando personalmente il percorso proposto.
I condizionamenti e le pressioni vengono giustificate alla luce di queste idee. I ragazzi, spesso quelli più insicuri, si lasciano convincere e poi nella maggioranza dei casi non sono felici della scelta fatta per loro.
Ogni genitore vuole la felicità dei propri figli, quindi aiutateli a fare una scelta che possano serenamente sostenere e portare avanti con interesse .
Noi non dobbiamo scegliere, giusto; ma i professori si? col il ” brevetto” del consiglio di orientamento. Con motivazioni tipo, tanto non c’è la farà mai, a 13 anni vengo già tagliati fuori cosi; alcuni non sono abbastanza maturi o non vengono accompagnati in modo adeguato o hanno delle difficoltà che possono ancora superare, che sistema è questo??